Krajna
Prima del conflitto su larga scala scoppiato nel 2022, il più grande in Europa dopo la Seconda guerra mondiale, in Ucraina nel 2014 è iniziato quello in Donbas. Quando nel novembre del 2013 l'esecutivo dell'allora presidente filorusso Viktor Yanukovich sospese le trattative d'accordo di associazione con l'Unione Europea, la miccia dell'Euromaidan si accese nella Capitale ucraina. La rivoluzione di Kiev - di barricate, molotov e facce nere di fango, bandiere gialloblu legate sulla schiena, caschi e san pietrini - scoppiò nel febbraio 2014 a Maidan Nezaleznosti (vuol dire questo: Piazza Indipendenza).
Nell'aprile 2014 cominciarono gli scontri letali con l'esercito di Kiev, quando nell'est del Paese, ucraini coadiuvati da milizie filorusse proclamarono la nascita della Repubblica popolare di Donezk e quella di Lugansk (territori annessi unilateralmente da Mosca alla Federazione nel 2022). In quegli anni l'oblast' di Donezk diventò universo a sé: di checkpoint e mimetiche, di trincee e nastri di San Giorgio. Di esplosioni, arresti, morti tra fratelli, cugini e parenti che erano stati fino ad allora cittadini dello stesso paese.
In Donbas la prima a trasformarsi in un fortino filorusso fu la città di Slavjansk, dove la guerra aveva già abitato: prima nel 1918, poi nel 1941, quando i nazisti la occuparono prima di essere messi in fuga dall'Armata rossa. Il nome della collina da cui piovevano bombe a valle era Karachun: vuol dire “morte nera” in antico slavo. Quell'etimo funesto non è stato il primo suggerimento di lutto che sembrava promettere già all'epoca l'idioma d'origine da cui sono nate la lingua russa e quella ucraina.
Il presagio di un enorme conflitto forse era già nel paradosso del nome del Paese. Ucràina, Ucraìna, Ukrajna: o kraj, che nelle lingue slave definisce il concetto di bordo, confine, limes; o krajna che vuol dire territorio, nazione, stato. A centinaia di migliaia fino ad oggi, come quel soldato caduto nella guerra prima della guerra, sono morti per capire se l'Ucraina è una patria o una frontiera.
Biografia Michela Iaccarino
Nata a Napoli, l’11/01/1986. Dopo la laura magistrale in lingue (Inglese, russo), e diventata giornalista professionista. Ha lavorato per quotidiani e giornali, nazionali ed internazionali, tra cui Domani, La Stampa, Huffingtonpost, Il Fatto quotidiano, Tpi, Il Giornale, Il reportage, Vice Italia, Vice Usa, Left, Novoe Vremja, Insideover, Colors, Donna Moderna ed altri. Ha documentato guerre e conflitti in Libia, Kosovo, Balcani, Ucraina, Russia, Sud Sudan, Iraq, Egitto, Kurdistan (Siria), Turchia, Israele, Europa centro-orientale. E stata redattore al Desk Esteri presso Colors, agenzia di notizie Ria, Il Fatto quotidiano